13 giugno 2015

Bikepacking Tosco-Romagnolo, per una esperienza indimenticabile!


Quando Barto mi propose questa nuova avventura, ero preso ancora da sconforto e avvilimento, visto che ero in completa fase di immobilizzazione con tutore per la guarigione della clavicola rotta pochi giorni prima e non sapevo in quanto tempo e come sarei tornato in sella, quindi ho temporeggiato fino all'ultimo, per poi decidere una volta tornato in sella dopo 40 giorni di stop forzato, che sarei riuscito ad affrontare questa nuova impresa, di cui io e i miei compagni ne siamo rimasti davvero entusiasti!!

L’idea ovviamente nasce da Barto oltre che grande amico, profondo conoscitore dell’Appennino Tosco-Romagnolo e ideatore di giri un po’ inusuali rispetto ai soliti, ma che nascondono sempre quel qualcosa che mi fa cadere in tentazione.

Quindi dopo giorni di consulti su attrezzature, pesi, borse ecc, io, Guerrino e Barto si decide per intraprendere questa 4 giorni di MTB, natura, amicizia, inventiva, tenacia e chi più ne ha più ne metta.

1° Giorno
Marradi - Passo della Peschiera - Taglio della Regina - Balze di Cornacchia - Cascate dell’Acquacheta - San Benedetto in Alpe - Monte Bucine - Poggio Cavallaro - Fiumicello - rifugio Sassello

Si parte da Rimini il Sabato 13 giugno di mattina ore 6.45 treno Rimini-Faenza Faenza-Marradi per iniziare l’avventura pedalata di 4 giorni in completa autonomia, con arrivo e fine attraversata a Bagno di Romagna.




Prima di partire iniziano i primi problemini meccanici per Guerrino, ma un po’ di inventiva e si riesce a ripartire


Primo Giorno da Marradi abbiamo il piacere di potere pedalare assieme a Sergio, uomo nero che incute timore, ma solo all’apparenza, oltre ad avere pazienza in discesa, visto che noi così bardati non potevamo di certo tenere velocità elevate, ci guida per buona parte del primo giorno (zona a noi poco conosciuta)


Arriviamo ad imboccare la prima discesa CAI 413


Questa volta tocca al Dani, con una classica foratura, riparata in un batter d’occhio (andiamo bene ancora è il primo giorno!!)


La discesa è tecnica e dobbiamo prendere mano con il gravare del peso delle borse, ma Guerrino, unico front munito, non si scoraggia


Arriviamo alle Cascate dell’Acquacheta per me posto nuovo, inutile dire lo spettacolo che ci aspetta




Ecco che riusciamo ad immortalare anche l’uomo nero tanto temuto quanto compagnone di scorribande!


Salutato Sergio, e rifocillati, si riparte per l’ascesa al Monte Bucine, sullo sfondo lasciamo il Paese di San Benedetto in Alpe



Salita tosta, che dopo diverse ore di sella ci mette a dura prova, ma i panorami che ci circondano, ci danno la spinta per arrivare alla meta del primo giorno


Finalmente arrivati al Rifugio Sassello, per poter mettere su una bella tenda 4 stelle e preparare l’appetitosa cena di Carne alla griglia, stanchi e felici del primo fantastico giorno!









2° Giorno
Rifugio Sassello - valico dei tre Faggi - Gea 00 basso - Passo del Muraglione - Monte Onda - Castagno D’Andrea - Rifugio Borbotto

Fatta colazione, con caffè solubile e biscotti, si riparte carichi come non mai, non solo di peso, ma anche di animo

Incontrando i fungaioli di zona che ci danno le dritte sul sentiero da prendere


Siamo esaltati a mille, e ormai abbiamo preso confidenza anche con le borse e il peso aggiuntivo sulle nostre Bike

A questo punto una foto di gruppo è doverosa


Fino a che per arrivare a Castagno d’Andrea, il buon meteo, ci fa rinfrescare un po’ con un bel temporale estivo


Ma il gruppo è super affiatato e il morale rimane comunque alle stelle, tanto che Guerrino, fa provviste per la sera, non proprio da bikepacking


Finalmente smette di piovere e si riparte per l’ultima salita del giorno, attraverso la stupenda forestale


Barto vuol fare la legna per il fuoco,


Ma arrivati al Rifugio Borbotto, di legna secca ce n’era a sufficienza e i nostri mastri focai iniziano a scaldare l’ambiente per creare una “asciugatrice” istantanea per i nostri vestiti zuppi






Adesso prima di asciugarli, i vestiti vanno lavati e quale miglior lavatrice trovare, con acqua gelida della Fonte del Borbotto


Stasera al rifugio abbiamo pure gli ospiti


Lavati e quasi profumati, siamo pronti per la cena, con una succulenta fagiolata alla Bud Spencer!!


Vista l’acqua presa nel pomeriggio decidiamo di dormire all’interno del Rifugio, molto più comodo il terreno della sera prima, che le tavole di stasera!!


03 giorno
Rifugio Borbotto - Passo Piancastelli - Fangacci - Prati della Burraia - Gea 00 - Passo della Calla - Rifugio Ballatoio - Case Fiumari - Monte Grosso - La Lama

Vuoi per i ghiri che camminavano sul tetto e forse anche dentro, vuoi per i rumori “russanti” dei coinquilini, io ho riposato pochino, ma con un buon caffè si riparte alla grande lo stesso




Andiamo di forestale passando per Piancastelli, Fangacci e raggiungendo i Prati della Burraia


Poi al Rifugio Fangacci, in Campigna, facciamo rifornimento di acqua


Proseguiamo, e la luce ci regala dei bei giochi


Giusto il momento di goderceli un po’ che laggiù minacciose arrivano le nuvole


Affrettiamoci a scendere ancora manca molta strada….




Come non detto, questa volta non c’è stato bisogno di fare rifornimento di acqua visto che ne è arrivata dal cielo a volontà, e dopo circa 2 ore di pioggia tuoni e pure chicchi di grandine, decidiamo di cercare riparo in un bivacco, lungo il tragitto.
Rifugio Ballatoio, i mastri focai si mettono all’opera denudati delle “spugne” che avevamo addosso. Proviamo ad asciugarci un po’!



Dopo un ‘oretta, finalmente smette di piovere, noi mezzi asciutti ripartiamo e ci godiamo la discesa che pur essendo fradicia di acqua ci fa divertire e non poco, anche perché il sentiero è stupendo


Il tempo di godere della discesa appena fatta, e pronti per raggiungere la meta della giornata, che visto che ci eravamo quasi asciugati, il buon cielo pensa che è ora di nuovo di una rinfrescatina che ci accompagnerà fino alla Lama dove passeremo la notte!


Bisogna dire che avevamo il morale alle stelle, comunque (nonostante le ore di pioggia prese), non ci siamo mai scoraggiati, e la natura circostante ha fatto il suo dovere regalandoci scenari unici
Finalmente siamo alla Lama, abbastanza provati, ma non piove più e possiamo lavare le bici e i vestiti al fiume,

Piantare le Tende


Stendere i vestiti vicino al fuoco, e preparare la gustosa e meritata cena


Buonanotte!!!


4° Giorno
La Lama - Fosso degli Acuti - Gioghetto - Prato alla Penna - Aia di Guerrino - Passo della Crocina - Campo dell’Agio - Passo dei Mandrioli - Passo Serra - Nasseto - Bagno di Romagna

Anche se la notte è tirato un vento pauroso, Io e Guerrino siamo riusciti a riposare bene, Barto un po’ meno ahahah, ben gli stà, impara a russare di meno ahahah!!
Svegliarsi all’alba alla Lama non ha prezzo, e lei ti ripaga con questo….



Fatta colazione ci aspetta una tosta salita, da affrontare granparte a piedi, Fosso degli acuti, ma poco ci importa se i posti da attraversare sono questi




Salutiamo la diga di Ridracoli dall’alto


Ultimo giorno, ultime fatiche, ultimi scorci meravigliosi


Passiamo per il Passo della Crocina poi discesa flow e in un batter d’occhio arriviamo alla vera ultima ascesa della giornata, Passo dei Mandrioli quindi Passo Serra
Da qui in poi ci godiamo la discesa finale di Ca’ Nasseto, con i suggestivi calanchi



Ultime foto in action dei protagonisti della attraversata tosco-romagnola:
Il Brutto Barto!!


Il Buono Guerrino (di nome e di fatto!!)


Il colorato Barbetta, Dani!!


Con questo lungo report ho voluto mettere un appunto di ricordi a questa fantastica impresa, portata a termine, da me e i miei compagni, un avventura ricca di sorprese di momenti impegnativi, di tenacia, stupore, sudore, acqua, risate a più non posso, e tante altre cose che è difficile spiegare sia a parole che con le immagini.
Grazie ancora a Barto, Guerrino e Me, siamo forti!!!

Mentecatt Trail from Barto on Vimeo.





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